Provenza! Basta questa parola per evocare immagini di campi di lavanda, di suggestivi villaggi arroccati, di paesaggi color ocra, di distese di vigneti. La Provenza con i suoi 6 dipartimenti offre una varietà di scenari sorprendente e unica. Cosa vedere quindi in Provenza in 4 giorni?
Nel mio ultimo viaggio sono andata alla scoperta del Vaucluse dipartimento considerato da molti il cuore della Provenza: con la sua diversità paesaggistica e una storia singolare e movimentata, il Vaucluse ha mille storie da raccontare.
In quest’articolo vi racconto quella di un viaggio sostenibile di 4 giorni alla scoperta di siti storici, mercati colorati ed esperienze gastronomiche, rigorosamente senz’auto spostandomi solo in treno, autobus e bici.
Come arrivare e dove alloggiare
Da Milano: treno diretto per Lione (Trenitalia o SNCF), poi TGV (treno ad alta velocità francese) fino ad Avignone. Tempo percorrenza stimato 5h circa. Al momento a causa di una frana nella zona di Modane il comodo treno diretto è sospeso e per arrivare in Francia occorre passare dalla Svizzera con questi treni: Milano-Ginevra+Ginevra-Lione+Lione-Avignone. Lo so che non è il massimo ma io l’ho fatto (pur di andare in Francia) e il viaggio ha avuto una durata di 7h circa.
Avignone è il capoluogo del Vaucluse e come faccio spesso nei miei viaggi sostenibili, l’ho scelta come base per muovermi nel territorio circostante in quanto ben collegata con i mezzi di trasporto pubblici. Se non ci siete mai stati, vi consiglio di dedicare a questa città almeno 1 giorno del vostro tour. Ad Avignone ho scelto l’hotel LE CENTRAL con posizione strategica a 5 minuti a piedi dalla stazione dei treni e dei bus, e a circa 10 minuti dal Palazzo dei Papi.
Le Central (3 stelle) è l’hotel più antico di Avignone e pur essendo vicino a ristoranti e negozi, si affaccia su un cortile interno, e questo rende l’ambiente molto tranquillo e silenzioso. Gli interni sono stati completamente rinnovati e tutte le camere dispongono di tv, wi-fi e bagno privato. Un’altra chicca dell’hotel è la sua terrazza, piacevole da vivere nella bella stagione.
1 tappa: Carpentras
La prima tappa del mio tour è la cittadina di Carpentras raggiungibile con treno regionale TER in mezz’ora circa. Carpentras è la capitale del Comtat Venaissin, ex Stato pontificio annesso alla Francia durante la Rivoluzione francese. Questo passato segnato dalla presenza papale ha regalato alla città un ricco patrimonio storico e architettonico tutto da scoprire.
Passeggiando per il centro e le sue stradine, scoprirete i tesori della città: le facciate degli hotel particuliers del XVII° e XVIII°, la Porte d’Orange simbolo delle antiche fortificazioni, la Cattedrale St Siffren, il Palazzo Episcopale, il Passage Boyer con i suoi tetti di vetro e le boutique, ma soprattutto l’Hôtel-Dieu e la Sinagoga.
La Sinagoga di Carpentras
Classificata come monumento storico, la sinagoga di Carpentras è la più antica di Francia ancora in uso. Costruita nel 1367, è stata completamente restaurata nel 1954. La sala di culto è decorata in stile barocco del XVIII secolo, con colonne e decorazioni in finto marmo. Le parti più antiche dell’edificio si trovano al piano terra: i bagni rituali e le due panetterie. Una dedicata alla produzione del pane quotidiano e la seconda al pane azzimo.
Anche questo luogo ricco di fascino deve la sua presenza al passato di Carpentras: gli ebrei cacciati dal Regno di Francia trovarono rifugio nel Comtat Venaissin dove i Papi li accolsero permettendogli di professare il loro culto. Per conoscere gli orari di visita della Sinagoga e per prenotare la tua visita clicca qui.
La Biblioteca Museo Inguimbertine e l’hôtel-Dieu
Dom Malachie d’Inguimbert, vescovo di Carpentras dal 1735 al 1757, fu collezionista e benefattore della capitale del Comtat Venaissin. A lui si deve infatti la costruzione dell’hôtel-Dieu e della Biblioteca-Museo Inguimbertine.
Quando fu nominato alla sede episcopale di Carpentras nel 1735, Monsignor d’Inguimbert portò con sé una ricca biblioteca di quasi 4.000 titoli, dipinti, stampe e oggetti antichi. Costruì un edificio per ospitare queste collezioni e lo aprì al pubblico nel 1745. In seguito incrementò la collezione fino a oltre 25.000 oggetti, aprendola a tutte le discipline del sapere. Alla sua morte, nel 1757, d’Inguimbert fece della sua biblioteca-museo una fondazione pubblica ad uso dei suoi concittadini, rendendola una delle prime istituzioni culturali pubbliche di Francia.
Il 20 aprile 2024, dopo un lungo lavoro di ristrutturazione e rinnovo, è stato completato il trasferimento della Biblioteca-Museo presso l’hôtel-Dieu di Carpentras, un edificio di notevole qualità architettonica, classificato come monumento storico. Questo nuovo suggestivo spazio combina materiale scritto e visivo, patrimonio e nuove tecnologie, e offre ogni tipo di supporto alla conoscenza, in un ambiente storico ristrutturato in modo moderno.
Su una superficie di 10.000 m2 troverete:
- Una biblioteca multimediale su 1.800 m² che offre quasi 80.000 documenti e risorse digitali
- Un’esposizione permanente di 1.800 m² che presenta i capolavori delle collezioni della biblioteca e del museo (belle arti, archeologia, storia, etnografia)
- Una sala per mostre temporanee di 230 m²
- Spazi per conferenze e spettacoli
- I luoghi di spicco dell’Hôtel-Dieu (lo scalone monumentale, l’atrio, la cappella, la farmacia, la sala del consiglio);
- Una caffetteria e una boutique-libreria
Un luogo unico in tutta la Francia, in cui amerete perdervi e il tempo si fermerà per lasciarvi in contemplazione di libri, quadri, antichità. Nei mesi estivi, presentando alla cassa il biglietto del treno regionale, avrete diritto a sconti per la visita del museo e della mostra temporanea!
Il mercato del venerdì mattina
Fin dall’antichità, Carpentras è sempre stata una città di mercato: i greci venivano qui per comprare miele, grano e pecore. Carpentras ha mantenuto questa tradizione fino ad oggi e il suo colorato mercato del venerdì mattina è rinomato in tutta la regione. Da non perdere!
Vi troverete di tutto ma soprattutto i prodotti locali: fragole, meloni, tartufi, le caramelle berlingot, frutta candita, olio, olive e tanto altro. Anche i vigneti di Carpentras sono rinomati, soprattutto per il vino DOC Côtes du Ventoux.
Pausa golosa da Clavel
Non ripartite senza prima aver fatto una pausa “dolce” alla pasticceria Clavel. Qui potrete assaggiare tutte le specialità dolci provenzali e le mitiche caramelle Berlingots di Carpentras. Si tratta di caramelle colorate con strisce bianche fatte con sciroppo di frutta candita. Durante il pontificato di Papa Clemente V, nel XIX secolo, i berlingot venivano utilizzati per le loro proprietà medicinali e venduti dagli speziali.
Una chicca poetica
Forse non tutti sanno o ricordano che il sommo poeta Francesco Petrarca visse la parte giovanile della sua vita nel Vaucluse in particolare nelle cittadine di Fontaine de Vaucluse e di Carpentras per seguire il padre che ottenne incarichi presso la Corte Pontificia. In particolare a Carpentras il giovane Francesco studiò e quella che al tempo fu la sua scuola oggi si chiama Maison du Citoyen ed è sede di diverse associazioni cittadine. Non è un luogo accessibile ai turisti , ma se capitate negli orari di apertura (lun-ven), potete provare a chiedere in modo garbato allo sportello che trovate subito dopo l’entrata di poter dare un’occhiata al cortile.
2 tappa: Orange e Châteauneuf du Pape
Orange è raggiungibile da Avignone con treno regionale in 15 min circa.
Città d’arte e di storia, Orange vanta un patrimonio storico eccezionale.
Appena entrati in città, vi troverete nel cuore della civiltà romana e scoprirete l’Arco di Trionfo di Orange (26-27 d.C.), che si erge maestoso con le sue tre arcate. Annoverato tra i Patrimoni dell’Umanità dell’UNESCO, si trova sulla Via Agrippa e simboleggia la supremazia di Roma.
Un’altra meraviglia, classificata come monumento mondiale, è il famoso Teatro Antico. Costruito all’inizio dell’era cristiana, è l’unico teatro romano in Europa ad aver conservato il suo muro di scena.
Ancora oggi ospita migliaia di spettatori in occasione di vari eventi culturali estivi. Tra questi la manifestazione Chorégies, festival di opera lirica e musica tra i più antichi di Francia.
Inoltre dal 29 marzo al 30 dicembre 2024 avrete la possibilità di vivere all’interno del Teatro Antico un’esperienza davvero unica e suggestiva. Un viaggio che attraverso musica e immagini proiettate vi condurrà alla scoperta di divinità e personaggi mitologici, paesaggi fantastici e futuristici. Lo spettacolo Odyssée Sonore è il primo spettacolo di videomapping creato con l’intelligenza artificiale. Un viaggio nel viaggio che vi consiglio di non perdere!
Se siete interessati alla storia, visitate il Musée d’Art et d’Histoire, che ha una sezione gallo-romana e una dedicata alla storia della città. Una visita al centro di Orange, vi porterà dagli antichi bastioni medievali alle antiche case della città, passando per la fontana pubblica e il teatro comunale.
Se volete pernottare a Orange (in modo da poter assistere agli spettacoli serali al Teatro Antico), al Grand Hôtel d’Orange troverete un piccolo angolo di paradiso. Ad attendervi ci saranno infatti una gustosa colazione a buffet, un ristorante bistronomico, un centro benessere con piscina all’aperto, jacuzzi e sauna. Il tutto senza perdere di vista la sostenibilità. Il Grand Hôtel d’Orange ha ottenuto infatti il marchio Green Key 2024, il marchio di qualità ecologica per le strutture ricettive e i ristoranti.
In bici tra i vigneti
Dopo la mattinata dedicata alla visita di Orange, il mio tour sostenibile prosegue in bici. Ad Orange potete affittare una bici elettrica presso Orange Bike ed arrivare in circa 30/40 minuti, nel piccolo villaggio medievale di Châteaunauf du Pape fulcro di una tra le più rinomate regioni vinicole al mondo. La bici è senz’altro il mezzo più sostenibile e adatto per godersi il paesaggio circostante caratterizzato da tappeti e tappeti di vigne.
Châteauneuf du Pape
Questo villaggio è quasi interamente dedicato al famoso vino “Châteauneuf du Pape” della non meno famosa denominazione Côtes du Rhône.
Nel XIV secolo, i Papi scelsero Châteauneuf come residenza estiva e decisero quindi di piantare la vite sui terreni sassosi che circondavano la loro proprietà. La produzione rimase riservata per molto tempo, ma iniziò a farsi conoscere nel XVIII secolo e si affermò veramente solo nel 1929, quando ottenne la denominazione di origine Châteauneuf-du-Pape. Questa denominazione applica regole molto severe alla coltivazione e alla produzione dei vitigni di Châteauneuf du Pape, dando vita a un vino molto pregiato prodotto da 55 cantine locali.
Il centro del paese è animato dalle numerose cantine di degustazione delle diverse tenute. Le facciate sono diverse, alcune lussuose, altre più semplici. Alcune si trovano al piano terra delle case del villaggio, mentre altre vi condurranno attraverso piccole porte o stretti passaggi. Una larga scalinata in pietra conduce al Castello dei Papi edificato tra il 1316 e il 1333 da Giovanni XXII di cui resta solo una modesta rovina ma da lassù godrete di un panorama a 360° sulla Valle del Rodano, sul Luberon e su Avignone con il Palazzo dei Papi che si staglia sullo sfondo.
Degustazione allo Château Jas de Bressy
Prima di pranzo siamo partiti per una degustazione di vini nella tenuta Château Jas de Bressy (631 route de Sorgues, 8 min. in bici da Châteauneuf) della famiglia Mousset-Barrot, viticoltori da tre generazioni. Le vigne centenarie della tenuta Barrot donano aromi potenti a due vini in particolare di questa tenuta: il Syrah-Grenache-Mourvèdre con note sottili di frutta nera e il Roussanne-Grenache Blanc dagli aromi di frutta esotica.
E’ stato un vero piacere degustare questi vini così pregiati circondati dai vigneti e accompagnati da spiegazioni molto esaustive sulle caratteristiche dei vini della regione e io ho anche finalmente imparato a degustare un vino come si deve!!
Pranzo indimenticabile allo Château des Fines Roches
La famiglia Mousset-Barrot gestisce anche la tenuta Château des Fines Roches acquisita già nel lontano 1936 da Louis Mousset. Un luogo suggestivo e fiabesco dominato da un vero castello con una storia alle spalle. Il castello nacque per volere di Auguste Constantin ma dopo di lui fu il marchese Folco de Baroncelli, discendente di una grande famiglia fiorentina, a farne dal 1915, un crogiolo di cultura e tradizione provenzale.
Oggi ospita un hotel 4 stelle con spa e un ristorante di cucina bistronomica a pranzo e gastronomica a cena. Il brunch sulla terrazza con vista su tutta la vallata è da sogno!
Cioccolatai per un giorno
Decisamente questa seconda tappa del mio tour è stata all’insegna del gusto e dei prodotti locali per i quali il Vaucluse gode di una fama mondiale. Dopo i vini e il pranzo bistronomico, è stata la volta di un’altra esperienza golosa ma soprattutto divertente, che consiglio vivamente di fare in famiglia soprattutto se si hanno dei bambini: la visita con degustazioni e atelier alla cioccolateria Castelain (1745 route de Sorgues, 12 min. in bici da Châteauneuf du Pape).
Bernard Castelain fonda la Chocolaterie nel 1994 e crea il suo primo cioccolato, Palet des Papes, con l’obiettivo di creare un grande cioccolato per un grande vigneto. Da allora, la famiglia Castelain si impegna per realizzare ogni giorno cioccolatini di alta gamma, selezionando materie prime di qualità e aggiungendo un know-how tradizionale che fa onore alla gastronomia francese.
Nella grande sede a pochi kilometri da Châteauneuf du Pape è possibile acquistare tutte le specialità della casa ma soprattutto partecipare ai vari atelier proposti ogni giorno: atelier di fabbricazione e decorazione di cioccolato (tavolette e stampi) per bambini, famiglie e adulti, atelier di degustazione commentata di vini+cioccolato. Io per non farmi mancare nulla ho fatto entrambi. Dovevo provarli per voi!! Alla fine dell’atelier potrete portare a casa le vostre strabilianti creazioni cioccolatose. Per tutte le informazioni sugli orari e i costi, consultate il loro sito.
3 tappa: Isle sur la Sorgue
Da Avignone potete raggiungere L’Isle sur la Sorgue con treno regionale in 40 min. circa o con il bus 906 (gare routière accanto alla stazione) in un’oretta circa. La domenica è il giorno migliore per questa meta perché c’è il grande mercato settimanale.
Questa città-isola ai piedi dell’altopiano del Vaucluse, attraversata da diversi canali alimentati dal fiume Sorgue, fa parte dei borghi imperdibili della Provenza. Io ci sono stata in un giorno di pioggia e nonostante il meteo avverso me ne sono innamorata.
Ho camminato ore ed ore lungo i canali che si snodano tra le strette e antiche vie, ho attraversato i piccoli ponti facendo lunghe soste davanti alle grandi ruote a pale muschiate azionate dalla Sorgue. Ho assistito allo spettacolo del fiume che a monte della città si divide in due per formare uno specchio d’acqua ombreggiato da platani e vegetazione lussureggiante…
E poi ancora ho visitato le botteghe, quelle dei prodotti locali e quelle degli antiquari, veri mondi paralleli in cui perdersi tra storie e oggetti d’altri tempi. Tutti i miei sensi hanno fatto festa in mezzo ai colori, ai profumi e ai sapori del grande mercato provenzale della domenica mattina. Ho persino dimenticato di pranzare tanto questo borgo mi ha rapita col suo fascino unico che le è valso il soprannome di “Venezia Provenzale”.
Ma l’Isle sur la Sorgue ha anche un ricco patrimonio storico. La Collegiata di Notre-Dame des Anges con i suoi interni barocchi, gli hotel particulier trasformati in gallerie d’arte, e tra questi il famoso Hôtel Donadeï de Campredon (XVIII secolo), ora museo, che ospita mostre di alto livello. Qui fino al 6 ottobre 2024 potete visitare la mostra Dans la Vague dedicata alla forza della natura attraverso diverse discipline: arte tessile, digitale, fotografia, stampe e installazioni.
Mostra “Dans la Vague”
Oggi L’Isle sur la Sorgue è rinomata a livello internazionale per il suo gran numero di antiquari (più di 300 botteghe aperte soprattutto nei fine settimana). Due volte l’anno, a Pasqua e il 15 agosto, più di 500 antiquari e rigattieri si riuniscono qui per presentare i loro tesori a clienti provenienti da tutto il mondo.
4 tappa: Vaison la Romaine
Gioiello della Provenza Romana, come indica il suo nome, Vaison la Romaine rientra nei luoghi imperdibili del Vaucluse. Inoltre gode di una posizione privilegiata tra la valle del Rodano e il Mont Ventoux, che la rende una comoda base per esplorare i villaggi delle Dentelles de Montmirail o per un’escursione al Mont Ventoux.
Il Parco Archeologico
Gli scavi effettuati nel 1924 hanno portato alla luce numerosi resti di Vasio Vocontiorum, la città romana che prosperò in questa zona tra il VI e il II secolo a.C. Queste vestigia oggi costituiscono il più grande sito archeologico di Francia. Due quartieri dell’antica e opulenta città romana, Puymin e La Villasse, si estendono su entrambi i lati dell’ufficio turistico e di avenue du Général de Gaulle.
A Puymin è possibile ammirare le abitazioni dei nobili romani, le case degli operai, un tempio e un Teatro Antico ancora in funzione con circa 5000 posti a sedere. Classificato come monumento storico, è lo scenario di numerosi spettacoli, tra cui quelli messi in scena dal Festival Vaison Danses e il Festival des Choralies. All’interno di questa parte del parco, troverete anche il Museo Archeologico Théo Desplans. Al museo troverete esposti diversi oggetti rinvenuti nel Parco Archeologico che testimoniano della vita quotidiana dei gallo-romani: gioielli, ceramiche, oggetti di culto e arredi funerari, ma anche elementi decorativi, affreschi e un mosaico. Inoltre si possono ammirare anche le statue imperiali di Adriano e Sabina rinvenute durante gli scavi nel teatro antico.
Il sito La Villasse vi porta alla scoperta del ricco quartiere commerciale della città: la strada delle botteghe, le terme e le piscine, e i palazzi di ben 5.000 metri quadrati decorati con pavimenti a mosaico, statue, intarsi in marmo, piscine, atrii e bagni privati.
La città medievale
Ma Vaison la Romaine possiede anche un’altra anima, completamente diversa, a cui potrete accedere tramite un ponte romano che attraversa il fiume Ouvèze e unisce il sito archeologico alla città medievale sormontata dalle rovine di un castello feudale del XII secolo. Nel Medioevo, gli abitanti di Vaison si stabilirono su terreni più alti ai piedi del castello per proteggersi da saccheggi e invasioni.
Un’altra piccola pepita che mi ha rapito il cuore: piazzette incantevoli e ombreggiate, porte antiche, stradine strette e acciottolate, suggestive fontane e facciate di palazzi privati risalenti al XVI e XVIII secolo. Anche se il percorso è un po’ ripido, arrivate (con scarpe comode!) fino alle rovine del castello , dove la vista panoramica su Vaison e dintorni ricompenserà ampiamente la vostra fatica!
Informazioni pratiche
Il biglietto d’ingresso al parco archeologico comprende l’uso di un’audioguida (in 4 lingue ma al momento non in italiano) che illustra le rovine romane, il museo, la cattedrale Notre-Dame de Nazareth e la città medievale.
Per una sosta pranzo vi consiglio un ristorantino dove ho mangiato un piatto dai sapori provenzali delizioso, Chez mon Bèou. Date un’occhiata alla galleria di foto nel loro sito, vi verrà già l’acquolina in bocca!
Trasporti da Avignone: bus 985 (al momento solo 2 corse giornaliere) oppure treno regionale fino ad Orange e poi bus 904.
Il mio tour nel Vaucluse termina qui, ma io so che è soltanto un arrivederci. Sono stati 4 giorni davvero intensi in cui ho fatto il pieno di meraviglie e di scoperte. Ed è stato bello poterlo fare nel modo più rispettoso per il pianeta, evitando cioè i mezzi di trasporto più inquinanti. E comunque, cara Provenza, tu non mi deludi mai 🙂 Se questo itinerario vi ha ispirato, condividetelo con chi ama la Provenza o con chi ama viaggiare in modo sostenibile!