Origini antiche
Gli storici fanno risalire le origini della crêpe al 7000 avanti Cristo. A quell’epoca si trattava però di una sorta di piadina spessa, realizzata con un impasto composto da acqua e vari cereali schiacciati ed era cotta su una pietra piatta molto calda.
Torniamo ad avere notizie delle crêpe al tempo dei Romani. Questi pare ne mangiassero durante i Lupercali, un’antichissima festa pagana propiziatoria per la fertilità, celebrata ogni anno alle idi di febbraio. La forma tonda della crêpe era associata al sole e simbolo di raccolti abbondanti.
L’allora papa Gelasio I (492-496) si riappropria di alcune feste pagane cristianizzandole. Nasce così, tra tante altre, la Candelora come festa della purificazione della Vergine Maria e presentazione del piccolo Gesù al Tempio di Gerusalemme. Ogni cristiano cattolico, durante questa giornata Santa, doveva prendere un cero in chiesa e portarlo in casa propria, assicurandosi che rimanesse acceso. Fu così che alcune usanze della festa pagana vennero ereditate dalla nuova festa cristiana. Si racconta che lo stesso papa Gelasio usasse riconfortare i pellegrini che giungevano a Roma per la Candelora, dando loro da mangiare delle crêpe (o qualcosa di simile).
La festa delle crêpe
Ma cosa resta oggi della Candelora? In Francia la Chandeleur, che si festeggia il 2 febbraio, ha perso ogni connotazione religiosa. E’ diventata la festa delle crêpe, da gustare in famiglia o tra amici, rispettando pur sempre alcuni riti scaramantici.
I contadini facevano saltare la prima crêpe con la mano destra mentre tenevano una moneta d’oro nella mano sinistra. Poi la moneta d’oro veniva arrotolata nella crêpe prima di essere portata in processione da tutta la famiglia nella stanza dove veniva posta in cima all’armadio fino all’anno successivo. Questi riti assicuravano alla famiglia la certezza di avere soldi tutto l’anno. Così anche oggi, chi sa far girare in aria la sua crêpe senza farla cadere a terra, e riesce pure a riprenderla senza farla diventare un panno stropicciato, avrà fortuna e felicità fino alla prossima Candelora.
Una, cento, mille crêpe
La crêpe si sa, ormai è stata esportata nel mondo intero, e ogni paese ne offre la sua versione. Un’ estate ad esempio scoprii la crêpe salentina… una crêpe molto croccante, quasi biscottata… mi piacque molto in questa versione made in Puglia! Insomma, poiché nel web le ricette di crêpe imperversano, ho pensato di testare personalmente e offrire ai miei lettori una ricetta per intolleranti al glutine e lattosio, proprio come me. Perché anche noi meritiamo di leccarci i baffi con questa squisita antica invenzione culinaria, non credete?